martedì 5 maggio 2009

mangia la frutta! mangiala che fa bene

Il Parkinson è una delle due grandi patologie neurovegetative legate all’età. L’altra è l’Alzheimer. I sintomi sono piuttosto noti, tremore di una o entrambe le mani, postura incurvata, rallentamento dei movimenti e della deambulazione e rigidità muscolare. E’ un’affezione che alla fine può rendere totalmente inabile il paziente ed essere fatale. La causa è completamente sconosciuta, anche se le teorie sono numerose. Negli ultimi tempi, il dito è stato puntato soprattutto sulle cause ambientali, che secondo molti ricercatori sono le più importanti, molto di più delle cause genetiche. I pesticidi, erbicidi e metalli pesanti giocherebbero un ruolo determinante (1).


Solo per fare degli esempi, voglio dirvi qualcosa su due delle decine di sostanze chimiche utilizzate in agricoltura di cui si è dimostrato un certo legame con il Parkinson: Paraquat - un erbicida largamente utilizzato per 60 anni in agricoltura, è in grado di indurre, negli animali da laboratorio, cambiamenti neurologici molti simili a quelli del Parkinson. Uno studio americano ha dimostrato che un mix di paraquat e Maneb (un fungicida) aumenta da 4 a 6 volte la comparsa della malattia tra gli agricoltori e le popolazioni rurali (2).Rotenone - un insetticida e acaricida di origine vegetale, già negli anni ’70 aveva dimostrato di indurre parkinsonismo in tossicodipendenti che lo utilizzavano come droga. Questo insetticida somministrato alle cavie per diverse settimane provoca una degenerazione dei neuroni dopaminergici, con formazione di strutture intracellulari che somigliano molto ai corpi di Lewy (formazioni tondeggianti intracellulari tipiche della malattia di Parkinson). Il rotenone è utilizzato come pesticida nelle coltivazioni di mele, pesche, pere, pesche, patate e vite) e in alcuni Paesi per pulire le vasche da itticoltura (3). Per la sua origine naturale, il rotenone è anche ammesso in agricoltura biologica. Tuttavia, per via del suo forte impatto ambientale l’Unione Europea ne ha recentemente revocato l’uso. Infatti, è un pesticida poco selettivo, dannoso anche agli insetti utili, come le api, e molto tossico per i pesci. La direttiva europea stabilisce che le scorte di rotenone possono essere smaltite entro il 10.10.09, ma per quanto riguarda le colture della vite, melo, pero, pesco e patata, sarà possibile utilizzarlo fino al 30 aprile 2012 (4). Fino circa 12 anni fa è stato impiegato anche nell’agricoltura biologica e ancora oggi alcuni viticoltori ne fanno uso. Per cui rotenone per tutti ancora per un paio d' anni. Nel rapporto annuale (2008) di Legambiente sui residui di fitofarmaci (pesticidi) nei prodotti agricoli, emerge che i prodotti della terra sono ancora parecchio inquinati. La frutta è quella che sta peggio dato che il 47,4% dei campioni è contaminato da uno o più residui. La verdura, rispetto agli anni scorsi, sta un po’ meglio ed è risultata contaminata nel 15,4% dei campioni. A risalire la classifica dei cibi avvelenati ci sono olio e vino, che ai controlli sono risultati inquinati da uno o più pesticidi nel 18,3% dei campioni. Tra gli ortofrutticoli l’1% risulta addirittura fuorilegge. Sale leggermente la percentuale di campioni con uno o più residui passando al 28% dal 27,2% del 2007. Drammatica è la situazione delle mele: solo il 38,8% è esente da pesticidi (4).Ma le autorità sanitarie non continuano a dirci che dobbiamo consumare più frutta e verdura per prevenire le malattie degenerative e rimanere giovani ?Pare però che i pesticidi che ci becchiamo quotidianamente con l’alimentazione non siano i peggiori per il rischio di Parkinson. Sì, perché recenti studi dimostrerebbero che i rischi maggiori derivano soprattutto dai fitofarmaci di uso domestico. Infatti, molti di noi con troppa disinvoltura fanno uso regolare di insetticidi, erbicidi e pesticidi per liberarsi dagli insetti molesti o perché hanno l’hobby del giardinaggio (1). A questo proposito in letteratura viene riportato un caso di una signora americana di mezza età che aveva spruzzato un comune insetticida in tutta la casa per uccidere gli odiati e fastidiosi insetti. Nel giro di 1-2 giorni manifestò un Parkinson in piena regola e anche grave. Ospedalizzata d’urgenza fu visitata da una schiera di neurologi piuttosto perplessi dato che per arrivare ad uno stadio così grave la malattia avrebbe dovuto impiegare degli anni. Dopo diverse settimane di degenza, la donna guarì bene. Tornata a casa, però, ci vollero pochi giorni per un nuovo drammatico aggravamento. A questo punto i neurologici capirono che a scatenare la malattia era stata l’esposizione al pesticida casalingo. Prima di tornare nuovamente a casa, la donna diede disposizione ai famigliari di bonificare tutta la casa, ma servì a poco. Nuovamente a casa, anche i minimi residui del pesticida ancora presenti furono sufficienti a scatenare una ricaduta della malattia. Alla fine, la donna dovette vendere la casa. Una cosa interessante è che il marito pur esposto allo stesso veleno non manifestò mai i sintomi della malattia. Secondo gli esperti questo dimostrerebbe che esiste una certa sensibilità personale alle sostanze chimiche (5).Un ultimo studio che conferma il ruolo dei pesticidi nella genesi del Parkinson è quello apparso lo scorso anno e condotto dalla Duke University di Durham (North Carolina). I ricercatori hanno preso in esame 319 persone con il Parkinson e 200 loro famigliari sani. I malati riferivano con maggiore frequenza (61%) di essere entrati in contatto diretto con i pesticidi ed erbicidi rispetto alle persone sane (6). Bibliografia
1) Parkinson's and the Environment -- In-Depth Doctor's InterviewJ. William Langston, M.D., explains how the environment may be a possible cause of Parkinson's disease. Reported March 28, 2005 http://search.ivanhoe.com/archives2) www.genitronsviluppo.com/2009/04/22/esposizione-ai-pesticidi-parkinson-paraquat-maneb/3) www.parkinson.it/varie/l_esposizione_cronica_al_rotenone_determina_la_comparsa_di_una_sintomatologia_simil-parkinsoniana.html4) No al rotenone in agricoltura biologica http://vino-biologico.blogspot.com/2009/03/no-al-rotenone-in-agricoltura-biologica.html5) Neurology 1999; 52:1467-71. Citato da Blaylock R. Parkinson’s disease You can fight back. The Blaylock Wellness Report. Vol 6, No4, April 2009.6) Study confirms Parkinson's-pesticides link Fri Apr 18, 2008 3:47pm NEW YORK (Reuters Health). http://www.reuters.com/article/healthNews/idUSCOL87119020080418
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ah, maserada che comune!

Campo solare, una scelta per la salute dei cittadini
Quattro ettari di pannelli fotovoltaici possono essere impattanti alla vista, ma 1.765,450 tonnellate emissioni di anidride carbonica e 5.006,5 tonnellate di ossidi di azoto, immessi in atmosfera ogni anno, se non venissero realizzati, sono molto più devastanti.E proprio pensando agli immensi vantaggi per la salute di uomo e ambiente, e considerando che l’area prescelta su cui installarli è un terreno arido e ghiaioso, l’amministrazione comunale di Maserada ha elaborato un progetto preliminare per realizzare un campo solare su una piccola porzione (4 ettari) di una più vasta di 32 di recente acquistata dal Comune di Maserada (“Parabae 2”), che avrebbero fatto gola a più di un cavatore. Questi 32 ettari vanno a sommarsi ai 52 ettari già in possesso del Comune, nota come area “Parabae”. Il Comune, che in questi cinque anni ha dimostrato con i fatti di sostenere iniziative ambientali, ha ritenuto più vantaggioso per l’ambiente realizzare una “centrale” di energia pulita. L’amministrazione sa ben che i pannelli fotovoltaici stanno meglio sui tetti degli edifici e, infatti, li ha già installati nelle scuole del capoluogo e nel parcheggio dell’area industriale e presto anche sui tetti delle palestre di Candelù e di Maserada, utilizzando il vantaggioso contributo GSE che fa entrare soldi nelle casse del Comune tramite il risparmio energetico. La pare del leone per quanto riguarda l’installazione di pannelli fotovoltaici spetterebbe ai privati, a partire dalle aziende, che godono delle medesime agevolazioni dei Comuni, ma purtroppo, in Italia, c’è ancora pochissima sensibilità in materia. Per questo l’amministrazione comunale ha attivato lo sportello “Energia Comune” finalizzato all’acquisto a prezzi agevolati di pannelli solari e fotovoltaici. Tornando all’impianto sul “Parabae 2”, il sindaco di Maserada, Floriana Casellato, precisa che attorno al campo solare è prevista una siepe per mitigare l’impatto estetico e è lieta di inviare tutti coloro che vogliono meglio conoscere l’ambiente “parabase” a venire a Maserada domenica 17 maggio anche per visitare l’area di recente acquisita dal Comune, fino ad ora inaccessibile in quanto zona militare. Il Comune, infine, tiene, infine, a precisare che su tutta l’aera del “Pababae” è allo studio un progetto di recupero e valorizzazione in chiave di parco, che verrebbe in parte finanziato dagli introiti della vendita di energia prodotta dall’impianto.